Chi usa Internet per fini personali durante il lavoro rischia l'accusa di peculato e si può essere colpevoli di assenteismo virtuale. Cinque dipendenti del Comune di Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, sembra dimostrare che è possibile. Infatti sono stati accusati di peculato e abuso d'ufficio e i computer del Comune da loro usati sono stati sequestrati perché i cinque utilizzavano Facebook durante l'orario di lavoro. Le forze dell'ordine sarebbero arrivate ai cinque indagati seguendo un'altra pista, relativa all'accusa di peculato mossa a un altro dipendente, e ora starebbero setacciando i PC per ottenere le prove necessarie a provare l'accusa. Utilizzare il PC del lavoro per motivi personali (Facebook compreso) configurerebbe un utilizzo illecito delle risorse messe a disposizione dal datore di lavoro che può sconfinare nel peculato secondo l'articolo 314 del Codice Penale. Per questo gli accusati ora rischiano tra i tre e dieci anni di reclusione. Per difendersi, i cinque potrebbero invocare le leggi a tutela della privacy (in particolare il divieto a raccogliere informazioni sulle opinioni degli impiegati) e l'affinità tra le proprie mansioni e l'utilizzo della Rete.
Tags: Utilizzare facebook in ufficio, Peculato per utilizzo di facebook
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